BOMBARDAMENTI SU VERONA

BOMBARDAMENTI SU VERONA

BOMBARDAMENTI SU VERONA


Verona fu una delle città più martoriate d’Italia, così affermò nel 1946 il soprintendente Renzo Chiarelli. Le incursioni aeree infatti furono numerose: dal 1940 al 1943 le cronache registrarono ben 30 allarmi. Lo scopo dei bombardamenti era quello di minare il morale della popolazione e di colpire i nodi strategici dell’organizzazione urbana, impianti produttivi, caserme e infrastrutture di comunicazione. Alla fine della guerra, facendo la conta dei danni, risultavano ben 11.000 vani distrutti, 8.000 parzialmente danneggiati. I morti furono 700.

Durante il bombardamento del 4 gennaio fu colpita la Biblioteca Civica, costituita dall’ex convento dei gesuiti, dalla chiesa di San Sebastiano e dal palazzo Sebastiani.Il bombardamento del 4 gennaio distrusse la Biblioteca Capitolare e l’ala occidentale del chiostro dei canonici.

Nel bombardamento del 4 gennaio 1945 venne anche pesantemente danneggiato l’affresco di Giambattista Tiepolo (Ercole che sale al tempio della gloria) che decorava il salone d’onore del palazzo Canossa.

Il palazzo Giusti del Giardino, decorato in facciata da Orazio Farinati e negli interni da Lodovico Dorigny e Francesco Lorenzi, e il suo famoso giardino progettato nel 1786 da Luigi Trezza risentirono gravemente dei danni bellici. Il complesso fu bombardato tre volte: il 13 luglio 1944, l’11 ottobre 1944 e il 4 gennaio 1945. Il palazzo dal settembre 1943 era divenuto sede della Luftwaffe, che vi aveva installato l’ufficio adibito all’interrogatorio dei prigionieri anglo-americani.

Bombardamenti del 28 gennaio e 6 luglio 1944, dell’11 gennaio, del febbraio e del 6 aprile 1945. Vennero specialmente colpite le zone ferroviarie e industriali, ma anche i quartieri centrali registrarono danni. Inoltre i Tedeschi, tra il 23 e il 26 aprile 1945, fecero saltare la polveriera e le caserme, e tra il 24 e il 25 aprile, distrussero i 10 ponti sull’Adige. In totale vennero distrutti o danneggiati circa 7000 fabbricati, pari al 44% di quelli esistenti.

Nella giornata del 23 febbraio 1945 – il centro storico di Verona fu devastato da un bombardamento di spezzoni incendiari. Bruciarono, fra gli altri, il palazzo Barbieri e il teatro Filarmonico.




E la distruzione, per il brillamento di mine tedesche, dei due ponti famosi della Pietra e Scaligero. Numerosi altri edifici hanno subìto danni. Così, presso il duomo, il complesso monumentale costituito dalla Biblioteca Capitolare e dal chiostro dei Canonici è stato colpito in pieno, ma se ne è già attuata la totale ricostruzione. Sono stati inoltre già compiuti i restauri nella chiesa e nel convento di S. Bernardino, in quella dei Santi Apostoli che aveva subìto gravissimi danni sul fianco settentrionale, in quella di S. Fermo gravemente danneggiata dalla caduta di bombe che ne hanno distrutto il chiostro. Anche la chiesa di S. Giovanni in valle, colpita in pieno, è stata debitamente ricomposta e reintegrata nelle parti abbattute. Altri lavori sono stati eseguiti in S. Giovanni in Ponte e S. Giovanni in Foro, nella chiesa di S. Maria in Organo e nelle chiese dei Ss. Nazaro e Celso e degli Scalzi. Importanti lavori di restauro si sono resi necessarî anche nelle chiese di S. Lorenzo e dei Filippini; quest’ultima era stata quasi completamente demolita dalle esplosioni ma se ne sono potuti recuperare gli elementi architettonici essenziali che sono stati rimessi in opera nella ricostruzione. Gravissimi danni ha subìto anche la Biblioteca Civica in parte contenuta nella ex-chiesa di S. Sebastiano, e il Castelvecchio, quasi intieramente abbattuto nell’ala che comprendeva la Sala della Musica; anche a Castelvecchio è stato possibile compiere notevolissimi lavori di reintegrazione e ricostruzione che sono valsi a restituire al caratteristico edificio l’antico aspetto.

Nel campo dell’architettura civile sono stati di particolare gravità i danni subìti dal palazzo da Lisca in Stradone Scipione Maffei, ove è stato scoperchiato il salone d’onore decorato con un affresco del Brusasorci. A palazzo Canossa è crollata la vòlta del salone centrale con un grande affresco del Tiepolo, che tuttavia si spera di poter ricomporre in unità. Danni notevoli hanno anche riportato i palazzi Giusti del Giardino, quello dell’Accademia delle scienze, quelli Orti-Manara in via Orti-Manara e in Stradone Porta Palio, quello dell’Accademia virgiliana.


10th-Mtn-Div-passes-down-street-in-fair-Verona-1945
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Biblioteca_Capitolare_dopo_bombardamento_verona
Bombardamento_luglio_1944_verona
Bombardamento_luglio_1944_verona-2
bombing photo verona loco depot
Castel_Vecchio_1945-verona
Ponte_Pietra_1945-verona
Stazione_Porta_Nuova_1945-bombardata-verona
Stazione_Porta_Nuova_interno verona
verona bastione Campo Marzo segnoi dei bombardamenti
verona bombardamenti 1-4-1945
verona bombardamento 1944
verona ponte ferroviario sull’Adige a Parona distrutto dopo i bombardamenti
verona Ponte Pietra bombardato dai tedeschi
verona ponte Scaligero medievale e il ponte romano fatti saltare in aria dai tedeschi
verona porta_vescovo_bombe

 

verona_porta_nuova bombardata
AEREO Wulf Fw 190 F-8 DEPOSITO VILLAFRANCA VERONA
Le truppe alleate a Verona in via Diaz il 25 aprile 1945
partigiani italiani hanno messo in un camion il cadavere di un soldato della 10a divisione di montagna a Villafranca di Verona

 

 

WWII Verona 1945 – I binari e una locomotiva nella zona ferroviaria della stazione di Verona
Verona-Italy-25-aprile1945-Le-Forze-alleate-arrivano-in-città
Aerial photograph of verona 1944
verona batteria antiaerea presso forte santa sofia, ripresa RAF 1945
verona batteria antiaerea presso l_attuale viale dell_industra ripresa RAF 1945
verona stazione porta nuova 1945 _ al centro si nota il monumento a cavour recentemente riposizionato in via roma
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