BERLINO 1945 PICTURE

BERLINO 1945 PICTURE


Berlino, 8 maggio 1945, giorno della liberazione. La città è ridotta in macerie. Un terzo degli appartamenti e delle strade è andato distrutto. La guerra è finita, ma ha lasciato segni ovunque.


Il 30 aprile del 1945 Hitler si suicida nel suo bunker a Berlino. In quel momento il paese è già ridotto a un campo di macerie.

Tre anni di continui bombardamenti, che miravano a spezzare il morale della popolazione, hanno totalmente distrutto le città tedesche fino a trasformarle in paesaggi lunari. Per avere una idea della vastità delle distruzioni solo alcune cifre: In 10 giorni, nel luglio del 1943, 3000 aerei scaricavano sopra Amburgo circa. 3 milioni di bombe incendiarie insieme a 25.000 bombe esplosive. In una unica notte a Francoforte sempre nel 1943 caddero 250.000 bombe incendiarie e 4.000 bombe esplosive. 131 città furono bombardate e il totale delle distruzioni a Berlino, Francoforte, Düsseldorf, Colonia, Dresda, Amburgo era tra il 40 e il 90 % di tutte le abitazioni. Per tre anni, gran parte della popolazione era costretta a vivere nei rifugi antiaerei e circa 600.000 persone vi morirono. Tra le macerie cominciarono a muoversi interminabili fiumi di profughi. Persone in fuga davanti all’avanzare dell’armata rossa, tedeschi cacciati dalle loro case e dalle loro terre. 12 milioni di profughi si trovavano per strada, tra un campo di accoglimento sovraffollato e l’altro. Tra il 1945 e il 1946, la guerra è già finita, nei treni o sulle strade muoiono così ancora 2 milioni di tedeschi, per la fame, per le fatiche o per malattie che nessuno poteva curare.


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