FROSINONE 1943

FROSINONE 1943

FROSINONE 1943


Nel tardo pomeriggio del giorno 11 settembre, allo scalo ferroviario giungono alcuni treni sovraccarichi di truppe, carri armati, cingolati di ogni tipo, camion e cannoni, tutti con i colori dell’Afrika Korp che vanno rapidamente a nascondersi presso l’aeroporto, le fornaci di Brighi e le campagne circostanti. A decidere le modalità e realizzare l’attacco aereo sono gli inglesi della Royal Air Force che prediligono le azioni notturne. Il Moscardini fu colpito con precisione e pesantemente, aerei ed infrastrutture in frantumi. La popolazione, ancora residente, fu terrorizzata a causa delle esplosioni della contraerea, bombe a grappoli, tante luci di colore arancione, rumori assordanti di ogni tipo, urla isteriche dovute alla paura di restare sotto le tante case crollate, una vera bolgia infernale. Erano circa le 21 e l’incursione durò per almeno mezzora. Il mattino successivo, 12 settembre, a completare l’opera di distruzione sono gli americani, costoro prediligono le azioni diurne, con una grossa formazione di quadrimotori Boeing B.17, che ad ondate successive colpiscono la città, l’aeroporto e lo scalo ferroviario compresi due treni in sosta. Settanta avieri tedeschi perdono la vita e saranno sepolti parte sul retro della cappella centrale del cimitero cittadino e parte in un terreno adiacente l’Abbazia Casamari. Anche numerosi frusinati perdono la vita perché colti di sorpresa nell’opera di soccorso e risoluzione dei danni provocati dall’azione notturna precedente. Fortunati coloro che raggiunsero in tempo i “tunnel ” di piazza Gramsci e di viale Roma.[Fonte: Il Tempo]

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