GROSSETO BOMBARDATA STRAGE DI BAMBINI

GROSSETO BOMBARDATA STRAGE DI BAMBINI

GROSSETO BOMBARDATA STRAGE DI BAMBINI


Era Il 26 aprile del 1943 quando la città di Grosseto, per la prima volta, veniva bombardata dall’aviazione anglo-americana. Era il giorno di pasquetta, morirono 134 persone tra cui tantissimi bambini che stavamo giocando nel parco dei divertimenti fuori Porta Vecchia.
Ne avrebbe subiti altri 18, ma questo sarà sempre ricordato per il tragico prezzo di vite civili che costò. Morirono infatti 134 grossetani, tra cui decine di bambini uccisi mentre stavano giocando sulle giostre di un Luna Park situato appena fuori Porta Vecchia. L’attacco, condotto da 48 fortezze volanti americane, colse del tutto di sorpresa la popolazione e in pochi riuscirono a trovare riparo nei rifugi anti-aerei. Sulla città vennero scaricate quasi 400 bombe da 300 libbre e circa 2000 bombe a frammentazione, le cosiddette cluster bombs (clusters era il nome dei contenitori cilindrici che si aprivano a comando e che contenevano spezzoni dal peso di 20 libbre).Durante l’incursione aerea fu abbattuto un aereo statunitense i cui piloti, pur riuscendo a mettersi in salvo, rischiarono il linciaggio da parte di alcuni familiari delle vittime, inferociti per l’inspiegabile azione bellica subita che comportò l’uccisione di persone civili inermi.
L’obiettivo degli americani era mettere fuori uso l’aeroporto militare e in particolare distruggere una scuola di addestramento per piloti di velivoli aerosiluranti che i tedeschi avevano creato nel 1942 proprio all’interno dell’aeroporto. Secondo le valutazioni dell’intelligence alleata questa scuola era il più importante centro logistico presente sul territorio italiano per la pianificazione degli attacchi con mezzi aerosiluranti contro i convogli navali statunitensi. Gran parte delle informazioni su questa scuola di addestramento, agli Alleati le aveva fornite un prigioniero di guerra tedesco che era stato catturato nell’autunno 1942 e che per diversi mesi aveva lavorato dentro all’aeroporto maremmano.
Questo era l’attacco programmato, ma durante il suo svolgimento 19 aerei del 301 B.G. armati di bombe a frammentazione devastarono il centro cittadino causando una paurosa strage di bambini che erano intenti a giocare sulle giostre di Piazza De Maria. Come facile intuire, ai soccorritori si presentò una scena da incubo, con i corpicini martoriati dei bimbi che vennero pietosamente recuperati e, solo quando possibile, ricomposti. I cadaveri vennero in parte accatastati nel vecchio ospedale, mentre altri furono messi sotto i portici del Comune.
Il 20 maggio 1943 fu colpito e gravemente danneggiato l’Aeroporto di Grosseto, ove morirono più di 1.600 militari, molti dei quali tedeschi. Tale evento non comportò tuttavia vittime tra i civili. L’infrastruttura aeroportuale militare fu bombardata nuovamente dopo quasi tre mesi nella notte di Ferragosto. Di impatto ben più grave per la popolazione grossetana furono, invece, i bombardamenti del 21 luglio che colpirono numerosi edifici e case del centro storico, del 9 settembre nell’area della Stazione di Grosseto, oltre ad un’altra serie di attacchi aerei, ben dodici, che colpirono la città tra i successivi mesi di ottobre e novembre.
Quest’ultima serie di eventi bellici costrinse la maggioranza della popolazione a trasferirsi dalla città verso le campagne e i piccoli centri dell’entroterra, anche a causa dei gravi danni subiti dalla rete idrica e dalle linee elettriche e ad una carestia che si protrasse anche negli anni successivi .


ospedale croce rossa bambino ferito bombardamento di grosseto_wwii

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